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E’ finita un’altra missione in Burundi, la seconda e spero non l’ultima. Ho avuto l’onore di accompagnare per una volta ancora il professore Monti e il professore Falez e a noi si è unito il prof . Alfredo Schiavone Panni, Ordinario di Ortopedia presso la Facoltà di Campobasso.
Cosa dire…non vedo l’ora di tornare. La prima volta, un anno fa, era come essere messo al mondo, succede e non sai perché… è accaduto! Ma questa volta è stato differente, la malattia d’Africa mi è entrata nel sangue. La forza dirompente della natura si manifesta completamente nella gioia di vivere di questo popolo.
Quello che mi manca sono i sorrisi, le strette di mano, gli abbracci e la giovialità del popolo burundese che non mancano mai nella quotidianità o nella sofferenza. La pace interiore che l’Africa ti trasmette è difficilmente descrivibile ma come una malattia è da infettare, hanno bisogno di noi e noi di loro…
Achille Contini
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Nonostante l’allarme Ebola e i recentissimi sviluppi dell’attacco terroristico in Francia, le missioni della FIMAC continuano grazie all’impegno del Prof. Vincenzo Monti e Prof. Francesco Falez, che insieme a due chirurghi ortopedici di Avellino sono partiti l’11 sera dall’aereoporto di Fiumicino con destinazione Bujumbura, Burundi. Il segretario generale Patrizia Semprebene Buongiorno li raggiungerà prossimamente, in modo da poter accelerare i tempi di terminazione di alcune opere iniziate. L’impegno costante della FIMAC continua incessante, con già due missioni programmate, una a Febbraio e una a Marzo/Aprile. Continuiamo cosi!!!
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Lunedì scorso ho appreso la notizia della tragica morte violenta di tre suore missionarie dell’odine dei Saveriani. Subito mi si è gelato il sangue poiché la FIMAC e i religiosi dell’ordine dei Saveriani collaborano da anni per sostenere la sanità Burundese. Quando poi ho capito chi fossero realmente le tre vittime, ho realizzato che tutti noi della FIMAC le conoscevamo bene… e le conoscevamo per quello che hanno fatto per tantissimi anni. Aiutare i più poveri tra i poveri. Senza chiedere o avere nulla in cambio. Per noi, per tutta l’Africa e per tutto il mondo erano suor Lucia Pulici, suor Olga Raschietti e suor Bernadetta Boggian.
Dr. Stefano Carbone

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Non appena tornato dall’ultima missione in Burundi, il prof. Vincenzo Monti ha avuto un improvviso malore, che lo ha costretto a qualche giorno di ricovero presso l’ospedale che ha diretto per decenni, il Santo Spirito in Sassia. Nel reparto attualmente diretto dal prof. Francesco Falez, anch’esso tornato insieme al prof. Monti dal Burundi il giorno 8 Marzo, il presidente e fondatore della FIMAC Onlus è stato sottoposto ad alcuni accertamenti diagnostici che hanno avuto un esito tranquillizzante, con un successivo pieno e pronto recupero delle sue condizioni generali. Scalpitante per poter tornare ad organizzare la prossima spedizione in Africa, il professore è stato dimesso dopo appena tre giorni ed è già al lavoro per preparare tutto il necessario per continuare a supportare la sanità burundese.
Da tutta la Fondazione Internazionale Medici per l’Africa Centrale, FORZA PROF. MONTI!!!
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Dal 4 al 25 Agosto, due giovani chirurghi ortopedici di Roma, il dr. Stefano Carbone e il dr. Paolo Albino, hanno compiuto l’ennesima missione in Burundi della FIMAC onlus. In queste tre settimane estive, i due medici hanno svolto un duro lavoro che può essere sintetizzato con un numero: 43. Ovvero gli interventi che sono stati eseguiti, indice di un continuo bisogno di assistenza medica che ha la popolazione Burundese. Tantissime fratture hanno continuamente riempito la sala operatoria dell’Hopital de Bubanza, lasciando poco spazio a momenti di relax. Inoltre, i due medici hanno visitato con piacere la nuova palestra dell’ospedale , costruita dal nulla e totalmente finanziata dall’AIM Group International. Con questo nuovo sussidio, e con l’aiuto indispensabile di qualche volenteroso fisioterapista, sarà possibile seguire più da vicino i pazienti nel post-operatorio, rendendo possibile finalmente una parte indispensabile del trattamento ortopedico, la riabilitazione post-operatoria.
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Il pomeriggio del 27 maggio, i membri della F.I.M.A.C. Onlus (Fondazione Internazionale Medici Africa Centrale) si sono riuniti presso il Circolo della Marina insieme ai soci e a altri interessati per pubblicizzare le iniziative ed attività di questa associazione senza fini di lucro per il sostegno ed il miglioramento delle condizioni sanitarie di una piccola nazione dell’Africa centrale, il Burundi.
Grazie alla sentita partecipazione di alcuni medici chirurghi romani e non, questa fondazione sta rendendo possibile un obiettivo fino a qualche tempo fa impensabile, ovvero assicurare una continuità assistenziale medico/chirurgica totalmente gratuita per gli abitanti di questo piccolo paese sub-equatoriale. Le missioni ormai si susseguono mensilmente, sempre sotto la guida del fondatore della FIMAC Onlus, il prof. Vincenzo Monti, chirurgo ortopedico di 87 anni che con passione e tenacia coordina gli altri medici dell’associazione e si reca in Burundi in prima persona almeno tre volte l’anno per prestare il suo fondamentale aiuto. Il prof. Monti ha fondato questa associazione, la ha portata avanti da solo per 20 anni ed è riuscito a trasmettere l’amore per quella nazione, per quella gente e per la propria missione ad altri chirurghi ortopedici di tutte le età, dai più giovani, come il dott. Stefano Carbone (responsabile della comunicazione) e il dott. Roberto Lanzone, ai più esperti, come dott. Piero Petricca, il dott. Pietro Ortensi, il prof. Cosimo Tudisco e il prof. Francesco Falez.
Quest’ultimo, così come ha succeduto il prof. Monti in altri incarichi prestigiosi in Italia, è stato prescelto dal fondatore della FIMAC per rimanere a capo di questa missione. In occasione dell’incontro presso il Circolo della Marina, con una cerimonia emozionante, c’è stato il passaggio del testimone tra questi due ortopedici romani, con la consegna di un totem in ebano scolpito dalle mani di un artista burundese dal prof. Monti al prof. Falez. L’impegno di portare avanti la missione e di migliorare sempre di più le condizioni sanitarie del Burundi è stato accettato con molto entusiasmo, e sicuramente la fondazione riuscirà a portare a termine molti progetti, come la realizzazione di una palestra per il recupero funzionale dei malati e la realizzazione di altre strutture sportive.
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IAPCO, International Association of Professional Congress Organisers supporting FIMAC
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Carissimi colleghi ed amici,
La FIMAC (Fondazione Internazionale Medici per l’Africa Centrale)
desidera invitarvi alla riunione annuale che si terrà il giorno 09 Febbraio 2013 alle ore 17.00 presso il Crowne Plaza via Aurelia Antica, 415 a Roma.
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Nell’ambito del Progetto Artemisia, si è svolto un nuovo viaggio in Burundi tra il Giugno e il Luglio del 2009.
L’attività svolta durante tale periodo ha previsto un nuovo monitoraggio delle aree del Burundi già selezionate per la coltivazione della pianta Artemisia annua e la ridefinizione di elementi del progetto stesso.
L’Università dell’Aquila, partner scientifico del progetto, che sino ad ora ha valutato la qualità e la quantità di principio attivo esistente nelle piante coltivate nel paese, a causa dei dissesti connessi con il terremoto, ha dovuto, suo malgrado, ridurre, temporaneamente, il contributo di sperimentazioni in corso. Per tale ragione, si è organizzata in modo nuovo la coltivazione controllata.
Nonostante le piantagioni di Artemisia annua collocate sulle altre aree continuino ad essere mantenute, la coltivazione principale ed estesa della pianta si è definitivamente localizzata nella regione di Mutoyi, al centro del Burundi, sull’altipiano situato a circa 2000 metri di altezza, presso la Missione sostenuta dal V.I.S.P.E. di Milano (Volontari Italiani per la Solidarieta’ ai Paesi Emergenti), ONG attiva in Burundi dal 1977. La coltura costituirà la fonte maggiore di produzione e sarà il riferimento per la raccolta delle piante destinate all’analisi del centro Universitario dell’Aquila.
L’istituzione della nuova piantagione a Mutoyi è avvenuta in considerazione di una serie di elementi favorevoli.
Dal punto di vista climatico, si è ormai sperimentato che l’altitudine e la temperatura costituiscono gli elementi più significativi per la crescita di una pianta con una buona percentuale di principio attivo.
Dal punto di vista organizzativo e gestionale della piantagione, nella Missione di Mutoyi si è stabilito un accordo di collaborazione con una cooperativa agricola locale, che già opera da molti anni nella produzione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli destinati all’intero paese.
La cooperativa avrà il compito di seguire la crescita e il mantenimento della nuova piantagione che sarà il centro più significativo di produzione.
La scelta di collaborare attivamente con una accreditata cooperativa agricola burundese realizza una delle più importanti finalità del progetto. Il lavoro che si vuole svolgere mira a svilupparsi coinvolgendo, sempre più attivamente e con ricadute economiche, le popolazioni locali.
Paolo Monti
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Venendo incontro alle richieste della popolazione, nell’ospedale di Bubanza è stato istituito un ambulatorio oculistico completamente attrezzato. Dispone di lampada a fessura, oftalmometro, oftalmoscopio, lenti di prova, ottotipo, tonometro e tutti gli strumenti necessari per eseguire una visita oculistica completa.
Purtroppo questa attrezzatura viene usata solo saltuariamente e per brevi periodi, quando uno specialista viene dall’Italia.
Attualmente, oltre alle visite, sono stati eseguiti solo interventi di piccola chirurgia oculare. E’ previsto nell’immediato futuro, di attrezzare una sala operatoria dedicata solo all’oculistica dove sarà possibile eseguire gli interventi di routine maggiormente richiesti quale cateratte, glaucomi, strabismi e interventi sugli annessi.
Contemporaneamente è in realizzazione l’apertura di un secondo ambulatorio nel quartiere di Kamenge, uno dei quartieri più popolosi di Bujumbura, sia per agevolare la richiesta degli abitanti sia per fornire utenti per la istituenda sala operatoria di Bubanza.
Se qualche oculista è interessato a partecipare può contattare il nostro sito lasciando la propria mail e verrà contattato appena possibile.
Francesco Rosa