Riunione FIMAC Onlus presso il Circolo della Marina – Roma, 27.05.2013

Il pomeriggio del 27 maggio, i membri della F.I.M.A.C. Onlus (Fondazione Internazionale Medici Africa Centrale) si sono riuniti presso il Circolo della Marina insieme ai soci e a altri interessati per pubblicizzare le iniziative ed attività di questa associazione senza fini di lucro per il sostegno ed il miglioramento delle condizioni sanitarie di una piccola nazione dell’Africa centrale, il Burundi.

Grazie alla sentita partecipazione di alcuni medici chirurghi romani e non, questa fondazione sta rendendo possibile un obiettivo fino a qualche tempo fa impensabile, ovvero assicurare una continuità assistenziale medico/chirurgica totalmente gratuita per gli abitanti di questo piccolo paese sub-equatoriale. Le missioni ormai si susseguono mensilmente, sempre sotto la guida del fondatore della FIMAC Onlus, il prof. Vincenzo Monti, chirurgo ortopedico di 87 anni che con passione e tenacia coordina gli altri medici dell’associazione e si reca in Burundi in prima persona almeno tre volte l’anno per prestare il suo fondamentale aiuto. Il prof. Monti ha fondato questa associazione, la ha portata avanti da solo per 20 anni ed è riuscito a trasmettere l’amore per quella nazione, per quella gente e per la propria missione ad altri chirurghi ortopedici di tutte le età, dai più giovani, come il dott. Stefano Carbone (responsabile della comunicazione) e il dott. Roberto Lanzone, ai più esperti, come dott. Piero Petricca, il dott. Pietro Ortensi, il prof. Cosimo Tudisco e il prof. Francesco Falez.

Quest’ultimo, così come ha succeduto il prof. Monti in altri incarichi prestigiosi in Italia, è stato prescelto dal fondatore della FIMAC per rimanere a capo di questa missione. In occasione dell’incontro presso il Circolo della Marina, con una cerimonia emozionante, c’è stato il passaggio del testimone tra questi due ortopedici romani, con la consegna di un totem in ebano scolpito dalle mani di un artista burundese dal prof. Monti al prof. Falez. L’impegno di portare avanti la missione e di migliorare sempre di più le condizioni sanitarie del Burundi è stato accettato con molto entusiasmo, e sicuramente la fondazione riuscirà a portare a termine molti progetti, come la realizzazione di una palestra per il recupero funzionale dei malati e la realizzazione di altre strutture sportive.

 

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